martedì 2 agosto 2011

C'ERA UNA VOLTA UN BISCOTTO AL BURRO... che diventò il "chocolate chip cookie"





Massachusetts. Corrono gli anni Trenta. Missis Ruth Wakefield sta preparando, come di consueto, i  deliziosi biscotti al burro da servire ai clienti del suo “Toll House Inn”, il lodge in stile coloniale  tra  Boston e New Bedford che la donna conduce col marito Kenneth. In corso d’opera, Ruth si accorge di aver esaurito un ingrediente fondamentale per quella preparazione, il Baker’s chocolate (un tipo di cioccolato molto amaro e scioglievole, utilizzabile esclusivamente in cottura), e lo sostituisce con una barretta di cioccolato semidolce, ridotta in piccoli pezzi, donatale qualche tempo prima dall’amico Andrew Nestlé. Estraendo i biscotti dal forno, un’espressione di stupore si disegna sul volto di Ruth: contrariamente alla sua convinzione, i pezzetti non si sono sciolti, come ha sempre fatto il “cioccolato del fornaio”, ma soltanto un po’ ammorbiditi! Eccoli là,  tutti integri e ben visibili all’interno dei biscotti. Che fare? Buttarli via? Manco per sogno: lei li serve lo stesso ed è un trionfo.  Tutti vogliono assaggiare i cookies di Ruth,  la cui ricetta finisce prima sul giornale di Boston, poi in radio, nel programma: “Cibi famosi da luoghi famosi” di  Betty Crocker. Da quel momento non c’è massaia americana che non sia colta dalla smania di sperimentare quella ricetta, per la quale serve il “Nestlé Semi-Sweet Chocolate Bar”: il buon Andrew assiste ad un incremento vertiginoso della vendita del suo prodotto. Non essendo stupido, cerca di trarre il massimo vantaggio dalla situazione: nel 1939 avvia la produzione di “chips”, ovvero di gocce di cioccolato già pronte all’uso, e propone a Ruth una fornitura a vita di cioccolato in cambio dell’autorizzazione a stampare la ricetta de “The Famous Toll House Cookie” sul retro delle sue confezioni di chocolate chips. Conclusione? Il “chocolate chip cookie” è diventato, non solo la quintessenza dell’arte pasticciera a stelle e strisce, ma, oserei dire, senza timore di smentita, il biscotto più famoso al mondo; Ruth è entrata a pieno titolo nella schiera degli inventori del XX secolo  superando in fama la Curie e la Nestlé… beh, basti pensare che oggi è una delle maggiori multinazionali della Terra! Una curiosità: la fortunata ricetta continua ad essere stampata  sulle confezioni di “Nestlé Toll House Semi-Sweet Chocolate Morsels”.























Piaciuta la storia? Vi piaceranno molto di più i "chocolate chip cookies", ne sono certa! Qui di seguito troverete la traduzione della ricetta originale con tanto di conversione dei complicatissimi "cups" e "tsp." anglosassoni nei nostri chiarissimi ed italianissimi "grammi", così non dovrete impazzire: sono impazzita io per voi! :-)









INGREDIENTI
PER CIRCA 24 BISCOTTI:



280 grammi di farina 00

226 grammi di burro

150 grammi di zucchero semolato

165 grammi di zucchero di canna

2 uova grandi 

5 grammi di sale 

5 grammi di bicarbonato di sodio

1 cucchiaino di estratto di vaniglia purissimo

270 grammi di gocce di cioccolato fondente 

100 grammi di noci tritate (io non le ho messe)  




Mescola farina, bicarbonato e sale in una ciotola capiente. Lavora il burro con i due tipi di zucchero e l'estratto di vaniglia fino a renderlo cremoso. Aggiungi un uovo per volta, mescolando bene dopo ogni aggiunta. Unisci gradualmente la miscela di farina, quindi le gocce di cioccolato e le noci. Metti l'impasto in frigorifero per qualche ora (l'ideale sarebbe tenercelo una notte intera). Disponi l'impasto a cucchiaiate (io ho usato l'attrezzo per fare le palline di gelato) sulla placca del forno rivestita di carta da forno o alluminio (non occorre imburrare) avendo cura di distanziare molto i mucchietti l'uno dall'altro perché col calore si espandono parecchio. Cuoci per circa dieci minuti ad una temperatura di 180 gradi. Lascia raffreddare un po' i biscotti  prima di rimuoverli dalla carta forno.   


Sono goduriosissimi, ma (l'avrete già capito, che ve lo dico a fa'?)  anche iperipercalorici !!!  Se avete già desistito, concedetevi almeno qualche occhiata di consolazione... :-D 
























































5 commenti:

  1. Anche se sono supercalorici, dai... almeno uno ce lo possiamo concedere, sono troppo golosi per resistere :)))

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  2. Magnifica la storia e la ricetta ;-) Grazie ;-)

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  3. Che bella storia! E che biscotti favolosi!!!!!

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  4. ciao storia incantevole e ricca di fascino se poi guardo i biscotti beh, li' non ci sono parole per descrivere quanto sono buoni anche solo a vederli se poi sono un po' calorici... ma a noi non ce ne frega!!! baci e buon week-end

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  5. Non conoscevo questa storia che mi è piaciuta molto. Complimenti per il blog.

    Un abbraccio

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