lunedì 1 novembre 2010

CHE ROTOLO SAREBBE SENZA NUTELLA?




Ieri sera io ed il mio “dolce tre quarti” (non posso definirlo “metà”, considerata la stazza…) stavamo seguendo in tivù un programma che ci piace da matti, sulla “7” : “Chef per un giorno”. Non so se lo conoscete: ad ogni puntata viene invitato nella cucina di un ristorante un personaggio famoso che si improvvisa cuoco, realizzando un intero menu da servire ai clienti del locale. Per chiudere in bellezza la cena, l’ospite di turno ha preparato un rotolo di Pan di Spagna farcito di crema al cioccolato che faceva venir voglia di entrare nello schermo per addentarlo… Il maritone, che definirò eufemisticamente “golosastro”, non poteva certo restare indifferente di fronte a tale spettacolo!  Infatti ha esclamato: “Immagina che buono questo rotolo ripieno di Nutella!”. Eh già, lui con la Nutella ha un rapporto d’amore viscerale fin dalla più tenera età:  tra i suoi più romantici ricordi d’infanzia c’è, non la  mamma o la maestra o l’amichetto del cuore, bensì il panino alla nutella che andava a comprare tutte le mattine nella botteguccia del paese prima di recarsi a scuola. “ Me lo fai domani?” mi ha sparato poi, a bruciapelo. Ora, se esiste un dolce dalla cui realizzazione mi sono sempre tenuta accuratamente alla larga, considerandolo altamente insidioso, questo è proprio il rotolo farcito; ma siccome, prima che potessi rispondere di no, lui aveva già aggiunto un: “Sei capace di farlo, vero?” che era andato dritto e spedito a solleticare la vanità della Lucy-pasticciera, mi è sfuggito un incastrante : “E che ci vuole?!”. Che ci è voluto??? Ve lo dico io: un’intera serata a consultare i miei mille e un libro di pasticceria, in cerca di una ricetta che mi ispirasse la fiducia necessaria per convincermi a cimentarmi nella temutissima impresa, ovvero mi offrisse la garanzia di riuscire bene al primo colpo e di non farmi assistere alla tragedia della rottura della pasta durante l’arrotolamento, poiché non potevo assolutamente perdere la faccia! Appena ho letto la ricetta del “Pan di Spagna arrotolato” di Gianni Pina ho pensato: è lei! Innanzitutto, perché c’era scritto: “La sua caratteristica peculiare è l’elevata elasticità, che permette di arrotolarlo su se stesso una volta farcito”, e poi perché, risultando il suddetto Pina “presidente dell’Accademia Maestri Pasticcieri Italiani”,  mi son detta: vuoi che uno così, insignito di tutto sto po’-po’ di titolo, non sia in grado di preparare un rotolo decente? Ho seguito alla lettera le sue indicazioni e… voilà! Ho ottenuto un rotolo talmente bello che per qualche secondo mi son sentita anch’io membro dell’Accademia Maestri Pasticcieri! Ovviamente ho lasciato al maritone il sublime piacere di ricoprire l’intera superficie del Pan di Spagna con il contenuto di due barattoloni di Nutella (da 400 grammi l’uno) e procedere al primo assaggio, prontamente supportato dal figliolo, ragazzone di un metro e ottantacinque per ottantacinque chili che, essendo ufficialmente “a dieta” (iniziata ieri sera, dopo aver cenato), ha divorato “soltanto” due fettone di rotolo :-D




INGREDIENTI:


275 grammi di zucchero

225 grammi di tuorlo d'uovo

25 grammi di miele d'acacia

375 grammi di albume

175 grammi di farina 00 W 210-230

150 grammi di fecola di patate

Nutella q.b.

zucchero a velo







Montate i tuorli con il miele e 200 grammi di zucchero. Montate anche gli albumi a neve non troppo compatta, assieme ai rimanenti 75 grammi di zucchero. Miscelate la farina con la fecola.






Versate delicatamente nella massa tuorli-zucchero-miele la massa albume-zucchero, alternandola alle farine. Stendete quindi la pasta su fogli di carta da forno e cuocete in forno statico preriscaldato a 230 gradi per cinque minuti (oppure a 205 gradi in forno ventilato). Togliete subito dalla teglia il Pan di Spagna per evitare che continui a cuocere; dopo qualche istante capovolgetelo e staccate il foglio di carta da forno. 







Quando il Pan di Spagna si sarà intiepidito, spalmatelo di Nutella e arrotolatelo delicatamente su se stesso. Completate spolverizzando la superficie del dolce di zucchero a velo.







N.B. Il Pina precisa che con queste dosi si ottengono "3 rettangoli di Pan di Spagna da arrotolare (quello che i francesi chiamano "bisquit rouleaux") che misurano 30 millimetri di base, 50 millimetri di altezza e 3 millimetri di spessore" (da: Dolci, Manuale pratico di pasticceria, Giunti editore)




 

1 commento:

  1. la tua più che metà ha ragione: me lo fa sempre una mia amica e lei ci mette la nutella e che dire: una bontà spolverato poi con il cocco ancor di più

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